Lo tsunami di liquidità scatenato dal Giappone negli ultimi mesi continua a sortire effetti particolarmente rilevanti sul complesso e variegato mondo delle valute internazionali. Da ieri è ripartito il trend ribassista di medio periodo dello yen, che ha visto la divisa nipponica svalutarsi con decisione nei confronti di dollaro, euro, sterlina e altre valute importanti. In particolare, il tasso di cambio dollaro/yen ha superato quota 100 per la prima volta da aprile 2009. Stanotte il cross si è spinto fino a 101,19, sui massimi degli ultimi 4 anni.
Da quando è partita la svalutazione della moneta giapponese, ovvero a metà novembre 2012, il cambio dollaro/yen è passato da quota 80 a 101 per un apprezzamento del 26% in 6 mesi. Secondo molti analisti finanziari il cross è destinato a salire ulteriormente nei prossimi mesi. Infatti, se il Giappone vorrà raddoppiare la base monetaria nel giro di due anni, la liquidità immessa nel sistema sarà tale che il cambio dovrà giocoforza rivalutarsi ancora.
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Alcuni esperti ritengono che il cambio dollaro/yen sia destinato a raggiungere quota 120 entro fine anno. Intanto, ha messo il turbo anche il cambio euro/yen, che ha superato la resistenza di 131,10 per spingersi fino a 131,89 ai massimi da gennaio 2010. Negli ultimi 6 mesi il cambio è passato da area 100 a quasi 132 per un guadagno superiore al 31%.
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In attesa del G-7, che si terrà nel week-end nel Regno Unito, lo yen torna quindi a svalutarsi in modo deciso e ciò potrebbe spingere alcuni funzionari delle banche centrali presenti al meeting di alzare la voce contro la politica monetaria ultra-espansiva del paese del Sol Levante. L’obiettivo di combattere la deflazione sta avendo come effetto collaterale la svalutazione senza freni dello yen, con effetti distorsivi sul commercio internazionale.