Il dollaro oggi è poco mosso, e resta ai valori registrati nell’ultima seduta, ai minimi, in attesa di capire come andrà la proposta di legge sulla riduzione fiscale negli Stati Uniti. La discesa del dollaro è causata dalle notizie che arrivano da Washington, dove sembra che i Repubblicani rinvieranno la legge con il Ssenato che dovrebbe dare il via libera per il 2019. Un nuovo intoppo per il presidente Trump, che vorrebbe portare la tassazione alle aziende al 20% per rilanciare l’economia interna degli USA. Oggi le aziende pagano il 35%, molto di più che in Gran Bretagna ad esempio.
Il senato frena sulla riforma che dovrebbe togliere 1,5 mila miliardi di dollari d tasse in 10 anni, aggravando il già pesante deficit del bilancio USA, con un debito pubblico sempre più grande.
In tutto questo il dollaro resta debole ma stabile. La coppia EUR/USD resta a 1,1641, la coppia GBP/USD a 1,3131 in lieve calo, dopo le dichiarazione della May che confermano ancora una volta la Brexit. Secondo l’emendamento del governo britannico, il Withdrawal Bill, l’uscita sarà esattamente alle “23 GMT del 29 marzo 2019, e non cambierà.
La coppia USD/JPY resta a 113,49, ma sale la coppia USD/CHF a 0,9948 per un incremento dello 0,25%.
Biglietto verde già anche con il suo omologo australiano, con il AUD/USD a 0,7686, ma in risalita, dello 0,10%, su quello neozelandese (NZD/USD a 0,6939).