Stamattina prosegue il rimbalzo dello yen, iniziato venerdì quando sui mercati finanziari sono scattate le prese di beneficio dopo diversi giorni chiusi consecutivamente in rialzo. La moneta nipponica è favorita temporaneamente dal minore appetito per il rischio degli investitori, sorpresi dalla battuta d’arresto della Cina relativamente al pil e alla produzione industriale. Infattti, nel primo trimestre del 2013 il pil della Cina è cresciuto “solo” del 7,7% su base annua, sotto le stime degli analisti che si aspettavano una crescita dell’8%. Nel quarto trimestre del 2012 il pil era aumentato del 7,9%.
Tuttavia, nonostante il dato sotto le attese del pil, gli investimenti immobiliari sono cresciuti del 20,2% su base annua, mettendo così in preallarme le autorità di Pechino sulla possibilità dello scoppio di una bolla immobiliare. Il mattone cinese sembra essere entrato in una fase di pericoloso surriscaldamento. Intanto, a marzo la produzione industriale cinese è aumentata dell’8,9%. Gli analisti stimavano una crescita del 10%.
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Migliori delle attese sono state, invece, le vendite al dettaglio a marzo a +12,6% rispetto al consenso di +12,5%. I deludenti dati macro cinesi hanno spinto gli investitori a prendere profitto sulla borsa di Tokyo, che resta sui livelli più alti degli ultimi 5 anni. Sul forex bene lo yen, che però nei prossimi giorni potrebbe riprendere a scendere considerando la manovra ultra-espansiva della Bank of Japan.
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Il tasso di cambio dollaro/yen è tornato sotto quota 98, allontanandosi dalla soglia psicologica di 100. I prezzi hanno toccato un minimo intraday a 97,54, andando a coprire un gap up non chiuso su base daily in area 97,80. Il cambio euro/yen, invece, è sceso fino in area 127,50, ma la settimana scorsa era salita sui livelli più alti degli ultimi tre anni a 131,11.