Il rally del dollaro americano sul forex non sembra trovare grossi ostacoli, nemmeno quando i dati macroeconomici Usa risultano non particolarmente incoraggianti. Infatti, ieri la produzione industriale è scesa dello 0,5% ad aprile, facendo decisamente peggio delle stime degli analisti che si aspettavano un calo più contenuto dello 0,2%. Giù anche l’indice dei prezzi alla produzione, che ha registrato un calo dello 0,7% ssu base mensile (il peggior risultato da febbraio 2010). Sul forex il dollaro ha rallentato la sua corsa al rialzo, ma il trend sembra essere ancora molto solido.
Il tasso di cambio euro/dollaro è sceso sui minimi da oltre un mese poco sotto 1,2850, raggiungendo ccosì una zona di supporto giornaliera molto importante. Nel giro di una settimana il cross Eur/Usd è passato da area 1,3170 a 1,2850, accusando una perdita del 2,5%. Se i prezzi riusciranno a perforare definitivamente il supporto di 1,2850, è probabile un approdo in area 1,2750 nel giro di 2-3 sedute.
► EFFETTO-KURODA SPINGE DOLLARO/YEN AI MASSIMI DAL 2008
Il biglietto verde sta mostrando i muscoli praticamente contro tutte le più importanti valute del G-7. Il tasso di cambio sterlina/dollaro è sceso fino in area 1,5170, sui livelli più bassi da oltre un mese. Una settimana fa il cable quotava poco sotto la resistenza di area 1,5590 – 1,56. E come dimenticare il cambio dollaro/yen, che in sette giorni è passato da area 98,80 a 102,80 circa.
► DOLLARO AUSTRALIANO PERDE APPEAL SUL FOREX
Situazione delicata poi per l’Aussie, che paga la debolezza dell’economia, i problemi di bilancio e il recente taglio dei tassi della RBA. Anche qui il biglietto verde sta decisamente facendo laa voce grossa, taanto che il cross Aud/Usd è ancora abbondantemente sotto la paarità sui minimi da 11 mesi a 0,9830.