Il dollaro neozelandese è crollato nelle contrattazioni, in particolare contro il dollaro statunitense. Scopriamo insieme perché ciò è avvenuto e quali potrebbero essere le conseguenze di questo avvenimento sul lungo periodo.
La caduta di questa valuta nel mercato è avvenuta dopo la dichiarazione di politica monetaria della Reserve Bank della nuova Nuova Zelanda (RBNZ), la quale ha fatto crollare la speranza di un rialzo dei tassi di interesse in anticipo rispetto a quelli che erano i tempi già stabiliti. L’incertezza derivante dal mancato rialzo ha portato la moneta neozelandese a perdere circa 0,50 centesimi contro il dollaro americano: nello specifico il dollaro neozelandese è sceso nell’immediato dell’annuncio a 72.57 centesimi di dollaro USA rispetto ai 73.02 precedenti alle dichiarazioni dell’istituto bancario centrale.
Un crollo che è continuato nelle sedute successive. Rivedere al rialzo le stime sul tasso ufficiale di sconto ha evidenziato come l’economia del paese non stia passando un periodo favorevole, come già sottolineato nelle ultime dichiarazioni del Governatore della banca Graeme Wheeler. Il quale, analizzando le condizioni attuali della Nuova Zelanda è tornato a ripetere ciò che aveva espresso già lo scorso novembre: vi sono ancora “numerose incertezze” per ciò che concerne il futuro, motivo per il quale la politica monetaria del paese sarà chiamata a rimanere “accomodante” per un “considerevole periodo“.
Un fattore questo che ha portato i trader del Forex a rivedere le proprie stime e cambiare le proprie strategie: eventi che erano stati dati per scontati sul lungo periodo sono in questo momento in fase di revisione, portando per l’appunto il dollaro neozelandese a crollare.