Dopo la riunione del Board della banca Centrale Inglese, che ha deciso di non modificare il tasso di interesse sulla sterlina, la moneta ha ripreso la strada rialzista rispetto al dollaro australiano.
Rimane molto forte la sterlina britannica contro il dollaro australiano. Il cambio GBP/AUD sembra intenzionato a testare nuovamente i massimi degli ultimi 4 anni segnati a inizio anno a 1,8698. L’eventuale superamento di tale livello sarebbe un importante segnale di forza che darebbe ulteriore credibilità al trend positivo di fondo proiettando il cross verso i nuovi obiettivi ipotizzabili a 1,9260, 38,2% del ritracciamento di Fibonacci della discesa dai picchi del 2008. Timidi segnali negativi arriveranno, invece, con il cedimento dei bottom settimanali a 1,8216, preludio a una possibile estensione della discesa verso 1,79, bottom di inizio dicembre e 1,7680, spiega Filippo Diodovich di IG.
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Per quanto riguarda il cambio euro/dollaro ha dato continuità al movimento ribassista di breve partito dai picchi di fine dicembre a 1,3894. Il cross si sta avvicinando a importanti supporti dinamici rappresentati dalla media mobile a 200 giorni (ora a 1,3490) e della trendline rialzista tracciata dai bottom di settembre (al momento in area 1,35). L’eventuale cedimento di tali riferimenti potrebbe dare forza alle pressioni ribassiste per spingere ulteriormente verso il basso l’eurusd verso gli obiettivi posizionati a 1,3460, 38,2% del ritracciamento di Fibonacci dell’ascesa dai minimi dell’estate 2013, e 1,33, bottom del 7 novembre e 50% del ritracciamento di Fibonacci menzionato in precedenza. Segnali di ripresa giungeranno invece con una perentoria vittoria al di sopra della resistenza di 1,3660, massimo del 7 gennaio, condizione che potrebbe introdurre una probabile ascesa verso 1,37 e 1,3830.