Nella mattinata di oggi sono stati comunicati alcuni salienti dati macroeconomici concerneti l’Area dell’Euro. Il dato più significativo concerne senza ombra di dubbio quello che riguarda l’andamento dell’attività industriale, tenendo in mente che l’Eurozona si trova al momento in una fase di stagnazione economica abbastanza pericolosa.
Ci si trova in questa situazione economico-finanziaria anche a casa elle forti pressioni deflazionistiche. Sul mercato del Forex, nonostante ciò, l’euro sta attraversando un buon momento di forma. La moneta europea sta tentando di rimbalzare dai minimi di periodo, nonostante le forti aspettative di avvio del piano di quantitative easing della Banca centrale europea già entro il primo trimestre del prossimo anno.
L’indice della produzione industriale nell’area euro è aumentata a ottobre 2014 dello 0,7% su base tendenziale dallo 0,2% del mese precedente (dato rivisto ampiamente al ribasso dallo 0,6% dell’ultima rilevazione). Il risultato è abbastanza in linea con le attese degli analisti finanziari. Per quanto riguarda la base mensile la produzione industriale nell’Eurozona è migliorata dello 0,1% dallo 0,5% del mese precedente (dato rivisto dallo 0,6%). Gli economisti avevano prospettato una crescita su base congiunturale pari allo 0,2%. Sostengono, pertanto, gli analisti:
Il tasso di cambio euro/dollaro è salito in area 1,2450, dopo che ieri era riuscito a sfiorare quota 1,25. La quotazione appare in netta ripresa, anche per via delle prese di beneficio generalizzate sul dollaro americano. Qualche giorno fa il cambio era sceso fin sotto 1,2250, toccando il minimo più basso da agosto 2012. Secondo gli esperti la BCE non potrà fare a meno del piano di QE per rilanciare l’economia e risollevare l’inflazione, per cui il cambio euro/dollaro è destinato a deprezzarsi nel medio periodo con target inferiori a 1,20. Possibile un deprezzamento tra il 5% e il 10% entro fine 2015.