L’interesse per i sell sull’Euro ha guadagnato moltissimo vigore durante la giornata di ieri, portando il cambio euro-dollaro (EURUSD) a nuovi minimi di sessione.
Le cause del sell sulla moneta europea sono da rintracciare nei dati provenienti dagli Stati Uniti. Si trattava senza dubbio di uno dei market mover più seguiti della settimana. La notizia è che l’economia statunitense è in ripresa: il dollaro, così, è tornato ad apprezzarsi.
Il cambio euro-dollaro è sceso rapidamente, perdendo lo slancio della giornata, dopo che sul Calendario Economico è stato pubblicato il report sul mercato del lavoro degli Stati Uniti, che comprendono gli attesissimi Non-Farm payrolls.
Durante il mese luglio, l’economia degli Stati Uniti ha aggiungo 215.000 nuovi posti di lavoro, risultato più basso rispetto al consensus degli analisti per un aumento di 222.000 unità, in ribasso dal risultato di giugno rivisto a 231mila da 223mila posti di lavoro.
Le altre componenti del report sul lavoro statunitense mostrano che il tasso di disoccupazione a luglio è rimasto invariato al 5.3%, mentre il salario orario medio ha registrato un rialzo dello 0.2% su base mensile.
Occorre, in ultima analisi, valutare quelli che sono gli attuali livelli-chiave sul cross in attesa della prossima settimana. Al momento in cui si scrive, il cambio euro-dollaro si trova a quota 1.0890, in ribasso dello 0.35% per la giornata, crollato dai massimi antecedenti alla pubblicazione a quota 1.0941.
Il prossimo supporto è al minimo del 5 agosto su quota 1.0848, seguito poi da 1.0811 (minimo dell’11 luglio) e infine da 1.0789 (minimo del 24 aprile).
Sul lato rialzista, una rottura sopra la resistenza a 1.0944 (massimo del 6 luglio) potrebbe portare il cambio euro-dollaro verso quota 1.0990 (massimo del 4 agosto), fino a 1.1080 (massimo del 29 luglio).