Da un punto di vista tecnico l’euro resta sotto pressione contro le major currencies. Ieri il tasso di cambio euro/dollaro ha formato un nuovo minimo a 4 mesi a 1.2911, euro/yen il minimo più basso degli ultimi tre mesi e mezzo a 102.74, mentre euro/sterlina ha toccato il minimo più basso degli ultimi 4 anni e mezzo a 0.8002. Il crollo dell’euro è evidente soprattutto contro la valuta britannica, mentre le politiche ultra-espansive di FED e BOJ stanno ancora tenendo a galla sia euro/dollaro che euro/yen.
► PERCHE’ LA GRECIA PUO’ USCIRE DALL’EURO NEL 2012
Ad incrementare lo stato di incertezza sui mercati è anche il deficit del settore bancario spagnolo. Il Tesoro iberico nazionalizzerà Bankia, la quarta banca del paese. Si teme che la crisi greca e spagnola possa contagiare il resto della periferia europea e raggiungere anche altri paesi come Francia, Olanda e Belgio. Secondo l’agenzia di rating Fitch l’uscita dall’euro della Grecia non farà sciogliere l’unione monetaria, in quanto la Germania avrebbe tutto l’interesse a non ritornare ad un super-marco che deteriorerebbe pesantemente l’export.
► ORO NON E’ PIU’ UN BENE RIFUGIO
Nel frattempo gli investitori vanno a caccia di porti sicuri per proteggere il proprio capitale da nuove turbolenze. L’obiettivo non è più quello di spuntare rendimenti reali positivi, ma di trovare una sorta di cassetta di sicurezza. Non a caso il Bund sulle scandenze a 2, 5, 10 e 30 anni aggiorna ogni giorno nuovi record assoluti.