La Nuova Zelanda sta intavolando una trattativa con la Cina per decretare la convertibilità diretta tra lo yuan e il dollaro neozelandese. Se l’operazione dovesse andare in porto, Wellington favorirebbe le aziende neozelandesi che vederebbero diminuire sensibilmente i costi legati all’esportazione di prodotti nell’ex impero celeste. La trattativa con Pechino sarebbe stata già avviata da qualche tempo, come confermato anche dal primo ministro neozelandese John Key. La convertibilità diretta permetterebbe agli esportatori down-under di convertire yuan o dollari neozelandesi senza passare prima per il dollaro americano.
Tuttavia, c’è da dire che l’apprezzamento senza freni del dollaro kiwi sta subendo un brusco stop da qualche settimana, di riflesso al crollo del dollaro australiano e a seguito della volontà del governo di Wellington di evitare il più possibile nuovi eccessivi rialzi della propria valuta, “minacciando” anche interventi a mercati aperti. Inoltra, la politica monetaria di Australia e Nuova Zelanda dovrebbe essere sempre più accomodante nei prossimi anni.
Sul forex il cross Nzd/Usd è sceso a 0,7816 sui minimi da oltre 10 mesi, mentre il cambio Eur/Nzd è ai massimi da 13 mesi a 1,6865. Tornando ai rapporti commerciali tra la Cina e la Nuova Zelanda, l’ammontare complessivo dell’interscambio tra i due paesi è stato di 15,3 miliardi di Nzd, ovvero 12,4 miliardi di dollari americani, nell’anno fiscale terminato lo scorso 30 aprile. Al momento è l’Australia il primo partner commerciale di Pechino, ma secondo gli economisti la Nuova Zelanda può effettuare il sorpasso dopo che 5 anni fa fu firmato il free trade agreement.
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Wellington vende alla Cina il latte in polvere, carne e lana. Le prospettive sono per un graduale abbattimento dei costi commerciali per le aziende. Inoltre, con la convertibilità diretta tra le due monete, la Reserve Bank of New Zealand avrebbe la possibilità di diversificare parte dei suoi foreign-exchange asset in obbligazioni governative cinesi. Al momento, nel club dei privilegiati che possono beneficiare già della convertibilità diretta con lo yuan, ci sono Stati Uniti, Giappone e Australia. Presto dovrebbe toccare anche alla Nuova Zelanda.