Si è cominciato a pensare in ottica globale: yuan cinese, dollaro canadese, dollaro australiano, corona svedese, corona norvegese e così via. Tra le valute più gettonate al mondo c’è il dollaro australiano, che rispetto all’euro presente un differenziale sui tassi molto accattivante ed è espressione di un’economia dove predominano metalli preziosi e materie prime. Non viene considerato un vero e proprio “bene rifugio”, come dollaro americano e yen, ma resta una valuta pregiata che piace molto agli investitori e alle banche centrali più importanti.
Per diversificare al meglio il portfolio con valute straniere, bisogna valutare bene i possibili scenari. Se l’euro dovesse saltare in aria, è probabile una fuga generalizzata dal rischio con approdo in aree economiche mature come gli USA, il Canada e il Giappone. Quindi, dollaro americano, yen e dollaro canadese dovrebbero rafforzarsi ancora con grande forza.
Tuttavia, le recenti rassicurazioni di Draghi sul futuro dell’euro potrebbero spingere gli investitori a rivalutare le valute più rischiose (come l’euro), per cui in questo momento l’ideale è diversificare su monete straniere senza utilizzare la tecnica del “mordi e fuggi” ma puntando ad esempio ad un più tranquillo piano di accumulo (Pac) su base mensile fino ad arrivare ad una quota massima del 15-20% del proprio portfolio.