Le tasse sul Forex 2016 sono rappresentate dall’insieme dei tributi cui sono soggetti i guadagni provenienti dallo scambio di monete estere, ovvero dal Forex trading sul mercati dei cambi.
Come si effettua il calcolo delle tasse sul Forex 2016? Come si pagano le tasse sul Forex 2016 in dichiarazione dei redditi? Infine, quali sono le novità fiscali in materia di tasse sul Forex 2016?
Occorre premettere che le tasse sul Forex 2016 in Italia hanno il loro riferimento normativo fondamentale nel TUIR, ovvero nel testo unico delle imposte sui redditi (d.p.r. 917/1986).
Il TUIR classifica i guadagni provenienti dal Forex come redditi diversi, ovvero tutti quei redditi che non trovano collocazione naturale nelle prime cinque categorie di reddito disciplinate dalla normativa fiscale (redditi da lavoro dipendente, autonomo, di impresa, di capitale e agrari).
Le tasse sul Forex 2016, in particolare, trovano il loro riferimento normativo fondamentale nell’articolo 67, lettera n) 1-ter del TUIR:
“Sono redditi diversi se non costituiscono redditi di capitale ovvero se non sono conseguiti nell’esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali o da societa’ in nome collettivo e in accomandita semplice, ne’ in relazione alla qualita’ di lavoratore dipendente:
1-ter. Le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di valute estererivenienti da depositi e conti correnti concorrono a formare il reddito a condizione che nel periodo d’imposta la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento sia superiore a 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi continui”.
Ecco cosa afferma l’Agenzia delle Entrate in materia di tasse sul Forex:
“I contratti che hanno come oggetto il Forex devono essere ricondotti tra i rapporti di cui all’articolo 67, comma 1, lettera c-quater), del TUIR, i cui redditi, se percepiti da parte di un soggetto persona fisica, non esercente attività d’impresa, sono soggetti ad imposta sostitutiva a norma dell’articolo 5 del decreto legislativo 21 novembre 1997, n. 461.
Ai sensi dell’articolo 68, comma 8, del TUIR, i suddetti redditi sono costituiti dal risultato che si ottiene facendo la somma algebrica dei differenziali positivi o negativi nonché degli altri proventi od oneri, percepiti o sostenuti, in relazione a ciascuno dei rapporti.
Alla luce di quanto sopra esposto, i chiarimenti forniti con la risoluzione n. 67/E del 6 luglio 2010 devono ritenersi non più attuali a decorrere dal 19 settembre 2010 (data di entrata in vigore dell’articolo 9, comma 7, del citato decreto legislativo n. 141 del 2010).
In tutti i casi in cui un contribuente ponga in essere una pluralità di contratti o atti, tra essi collegati, aventi ad oggetto valute estere, finalizzati a conseguire differenziali positivi o negativi in dipendenza di un evento aleatorio (quale l’andamento delle valute estere), i predetti differenziali assumono rilevanza reddituale agli effetti della lettera c-quinquies) del comma 1 dell’articolo 67 del TUIR”.
Come si effettua infine il calcolo delle tasse sul Forex 2016?
La base imponibile per il calcolo delle tasse sul Forex 2016 è rappresentata dalla plusvalenza, capital gain o guadagno in conto capitale ovvero la differenza positiva che si viene a creare tra il capitale investito inizialmente ed il capitale finale.
Tale maggior valore è la base su cui effettuare il calcolo delle tasse sul Forex 2016