La moneta unica resta sotto pressione sui mercati valutari, in attesa della riunione della Bce in programma domani. Dall’Eurotower gli investitori si aspettano quantomeno importanti indicazioni sull’indirizzo di politica monetaria per i prossimi mesi, considerando che l’economia dell’area euro resta molto debole e incapace di reagire. Secondo alcuni economisti la Bce potrebbe tagliare tassi ad aprile o maggio 2013, anche se domani il consenso stima tassi di interesse ancora fermi sui minimi storici allo 0,75%. Intanto, sul forex il tasso di cambio euro/dollaro quota in area 1,28.
Da un punto di vista tecnico, il cambio euro/dollaro sta formando un trading range tra 1,2880 e 1,2750. La moneta unica resta debole contro quasi tutte le valute più importanti. Dopo il pasticcio del salvataggio di Cipro con prelievo forzoso sui conti correnti, molti investitori stanno scaricando la valuta europea spostando enormi flussi di denaro verso monete più solide e sicure, come il dollaro americano, il franco svizzero o le commodity currency (dollaro australiano, neozelandese, canadese).
Tecnicamente si può ipotizzare una nuova forte pressione ribassista nel caso in cui i prezzi dovessero avvicinarsi nuovamente ai minimi di periodo. Sul cambio euro/dollaro potrebbe scattare un segnale short sotto 1,2750, minimo toccato il 27 marzo. In caso di breakout ribassista i prezzi potrebbero accelerare fino a spingersi in area 1,2650, supporto molto importante su base weekly.
Tuttavia, molti broker internazionali ritengono che la discesa potrebbe essere molto più robusta nei prossimi mesi. Alcune case d’affari stimano un ritorno sui livelli di fine luglio scorso, quando i prezzi sfiorarono quota 1,20. In particolare BlackRock vede euro/dollaro a 1,20 entro fine 2013, mentre Ubs ritiene che questo target potrebbe essere raggiunto prima del previsto.