La giornata di ieri ha visto la BCE come protagonista assoluta della scena sui mercati finanziari, orfani dei mercati americani per la festività dell’Indipendence Day. L’Eurotower ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, come da attese, al minimo storico dello 0,5%. La conferenza stampa di Mario Draghi, governatore dell’istituto monetario di Francoforte, ha dato il via a movimenti direzionali rilevanti, con boom delle borse e crollo dell’euro sul mercato forex. Il banchiere italiano ha utilizzato toni da colomba sulla dinamica futura dei tassi.
Draghi ha dichiarato che la politica monetaria della BCE resterà accomodante per un lungo periodo di tempo. I tassi di interesse non aumenteranno per un bel po’ di tempo. Infatti, Draghi ha sottolineato che i tassi resteranno a livelli attuali o a un livello più basso per un periodo di tempo esteso”. Il numero uno della BCE non ha indicato un livello preciso, ma ha fatto capire che sarà almeno superiore a un anno.
Draghi ha ricordato che l’inflazione è su valori molto bassi, per cui la nuova strategia sulla forward guidance è giustificata. I tassi sono stati mantenuti invariati allo 0,5% con voto unanime del Consiglio Direttivo dell’Eurotower. Sul forex forti vendite sulla moneta unica, che ha perso terreno praticamente contro tutte le valute più importanti. Il tasso di cambio euro-dollaro è sceso fino a 1,2882 sui minimi da oltre un mese.
Il cross euro-dollaro ha così rotto al ribasso simultaneamente due zone di supporto fondamentali, ovvero 1,30 e 1,29. I prossimi obiettivi di questo trend ribassista sono individuali, nel breve periodo, a 1,2830 e 1,2750. L’euro ha perso terreno anche contro dollaro canadese, dollaro australiano e dollaro neozelandese, valute rispetto alle quali era in forte guadagno da settimane. Oggi è atteso il dato dei non-farm payrolls Usa.