Secondo Deutsche Bank la divergenza di politica monetaria sul cambio euro-dollaro è un driver molto importante. Tuttavia non è l’unico da tenere in considerazione.
Un altro fatto che influenza il cambio è l’emergere del ruolo dell’euro come la valuta «rischio» a livello mondiale, guidato dall’aumento dell’uso degli euro nei finanziamenti, insieme al proseguimento dei forti deflussi di capitali europei.
Prevedendo gli effetti sul cambio euro-dollaro nel mese di dicembre 2015, Deutsche Bank delinea 4 buone ragioni per credere che il rischio rimarrà positivo.
- In primo luogo, gli indici PMI compositi – il migliore indicatore singolo sul momentum della crescita globale secondo la banca – ha mostrato un rialzo in quasi tutti i paesi, diminuendo i timori su un ribasso della crescita mondiale.
- Inoltre, i dati mostrano una forte stagionalità a fine anno. Negli ultimi anni i dati hanno superato le aspettative degli analisti, ad eccezione degli anni dello scoppio della crisi 2008-09.
- In terzo luogo, i deflussi di capitali dalla Cina (e lo yuan) si sono stabilizzati, grazie anche alle misure «macroprudenziali» per incoraggiare la stabilità dei mercati finanziari.
- Infine, gli ultimi dai sui flussi di capitale indicano che l’afflusso verso i mercati emergenti sono (provvisoriamente) tornati, come chiarisce la Deutsche Bank nella sua nota di oggi.
Stando all’istituto di credito tedesco, la BCE si muoverà per aumentare il QE a dicembre, mettendo la Fed davanti ad una decisione ancora più difficile ma, con la riunione del FOMC in programma il 16 dicembre, vi è un’alta possibilità per il cambio euro-dollaro di raggiungere quota 1.05 entro la fine dell’anno, per poi continuare a muoversi verso il basso nei primi mesi del 2016.