Non succedeva da più di sei anni, ed è successo questa notte. Il tasso di cambio dollaro/yen scivola dritto oltre la soglia psicologica di 110. Si è verificato, per l’esattezza, sui mercati asiatici. Malgrado il buon risultato evidenziato dall’indice Tankan sulle grandi industrie manifatturiere del Giappone, nel Paese del Sol Levante questa è stata la brutta notizia del risveglio. L’indice ha fatto segnare un aumento a 13 punti nel terzo trimestre, con un punto in più rispetto ai dodici fatti registrare nel periodo immediatamente precedente. Il dato è stato superiore alle aspettative degli analisti finanziari, i quali si attendevano una flessione a 10 punti e sono rimasti spiazzati.
Occorre analizzare in maniera completa la dimensione finanziaria attuale. Molto deludente il comparto auto. Le notizie che giungono da oriente non sono per nulla positive. Le vendite dei nuovi veicoli si sono ridotte del 2,8% su base tendenziale nel mese appena conclusosi. Una magra consolazione proviene dal fatto che i numeri dell’ultimo mese parlano di un dato leggermente migliore rispetto a quello di agosto, quando si era verificato un crollo del 5%. La borsa di Tokyo ha fatto segnare una chiusura debole. L’indice Nikkei-225, infatti, è in calo di mezzo punto percentuale. Sul mercato del Forex lo Yen continua a perdere molto terreno rispetto al biglietto verde, toccando i suoi minimi da oltre sei anni. Bisogna aggiungere che il cambio dollaro yen ha guadagnato più del 40% negli ultimi due anni.
Per quanto concerne i mercati asiatici il cambio USDJPY ha oltrepassato quota 110, sfiorando un top intraday a 110,08. Stando a quanto dichiarato dallo strategist di JP Morgan a Tokyo, Junya Tanase, il dollaro non andrà troppo oltre i 110 yen.