I large traders, ovvero i grandi investitori istituzionali come hedge funds, banche d’affari e fondi di investimento, hanno approfittato della grande apertura in gap durante la sessione asiatica per liquidare altre posizioni di asset in euro e aumentare l’esposizione short sulla moneta unica a livelli decisamente appetibili dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento.
► PARTITO PRO EURO VINCE ELEZIONI IN GRECIA
Infatti, se il trend ribassista dovesse riproporsi con la stessa intensità del mese di maggio, il primo obiettivo della discesa è posto sui minimi annuali toccati lo scorso primo giugno a 1,2287. Stamattina il cambio euro/dollaro sta provando un pullback, che ha però tutta l’aria di essere un rimbalzo tecnico. Inoltre, si è formata nuovamente una buona opposizione sulla key area di 1,2620, che in precedenza aveva avuto spesso sia il ruolo di supporto che di resistenza.
► INVESTIMENTI ALTERNATIVI ALL’EURO
Se il cambio non dovesse superare area 1,2620 con un breakout esplosivo, è probabile che dai livelli correnti possa avvenire una forte discesa delle quotazioni con primo target a 1,2550. Il ritorno delle vendite dovrebbe consolidare il bearish trend e riportare il cambio al test della major support area di 1,2440.