Tale flessione, secondo l’istituto con sede a Francoforte, sarebbe da ricondurre al taglio dei tassi di interesse, che ricordiamo in occasione delle due ultime riunioni tenute nel 2011 dal Consiglio direttivo della Bce sono stati portati dall’1,50% all’attuale 1,00%.
Al taglio dei tassi bisogna poi aggiungere l’iniezione di liquidità di cui le banche hanno potuto beneficiare grazie al prestito agevolato loro offerto dalla Bce (Ltro), che ricordiamo ha concesso agli istituti di credito europei una somma complessiva pari a 1.000 miliardi di euro in due operazioni a tre anni.
Durante il mese di febbraio, più nel dettaglio, è stato rilevato un calo del tasso medio sui mutui di durata oltre i 10 anni, che è sceso al 3,95% rispetto al 4,03% registrato a gennaio, nonché un calo del tasso medio sui mutui a tasso variabile. Il tasso di riferimento per i prestiti alle imprese, il cosiddetto business overdraft, è invece calato al 4,59% dal 4,64% del mese precedente.
L’analisi della Bce, che ricordiamo coinvolge l’intera offerta di mutui e prestiti del Vecchio Continente, risulta però in contrasto con la tendenza registrata in Italia nel corso degli ultimi mesi, dove è stato rilevato un netto aumento dello spread applicato dalle banche rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con conseguente aumento del tasso di interesse complessivo applicato ai mutui.