La scorsa settimana, in particolare, la Banca centrale europea ha alzato il tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto percentuale portandolo all’1,25%, tuttavia secondo le previsioni si tratta solo del primo di una serie di lievi rialzi che entro il primo trimestre del 2012 porteranno i tassi di interesse al 2%.
Alla luce di queste previsioni, dunque, sono davvero tante le famiglie con un mutuo a tasso variabile che si chiedono se sia meglio rinegoziare il mutuo optando per il tasso fisso. Secondo un’indagine condotta da CorrierEconomia e realizzata tenendo conto delle rilevazioni sui prodotti presenti sul sito www.mutuionline.it, nel caso in cui i tassi di interesse dovessero arrivare al 2%, per un mutuo di 100.000 euro si verificherà un incremento di 150 euro al mese se la durata di 20 anni e di 160 euro al mese se la durata è di 30 anni.
In quest’ottica, quindi, secondo gran parte degli esperti, optare per il tasso fisso non è una buona soluzione dal momento che il tasso applicato al momento a questo tipo di prestito è superiore al 4% e in alcuni casi arriva addirittura al 5,5%. Questo significa che l’incremento della rata per un mutuo ventennale sarà compreso tra 90 e 190 euro, a secondo della data di inizio del mutuo. La situazione, inoltre, diventa ancora più sfavorevole se il paragone viene fatto con i mutui con cap, in quanto in questo caso il tasso di interesse applicato arriva addirittura al 6%.