Surroga del mutuo, ecco quando conviene

Nel caso in cui il cliente desideri modificare il piano di ammortamento del suo mutuo ha a disposizione due strumenti, la rinegoziazione del mutuo o la surroga. Quest’ultima, in particolare, nella maggior parte dei casi risulta più conveniente per via del fatto che la nuova banca cerca di venire incontro al soggetto per accaparrarsi un nuovo cliente, concedendo un allungamento della durata a parità di tasso o una limatura degli interessi a parità di durata.

Anche in questo caso l’operazione è priva di spese, dal momento che non occorre servirsi di un notaio, tuttavia bisogna essere in possesso di alcuni requisiti, gli stessi necessari per un nuovo mutuo: non bisogna essere cattivi pagatori, bisogna avere un lavoro sicuro e ci deve essere un giusto rapporto tra rata e reddito.


Gli esperti sono concordi nel ritenere che questa opzione sia conveniente nel caso in cui il tasso sia superiore al 5%. L’esempio è quello di un mutuo a tasso fisso al 5,7% con debito residuo di 100.000 euro. Se al durata residua è di 15 anni si può passare ad un mutuo a parità di durata con tasso fisso al 4,4%, ottenendo così una riduzione della rata mensile di 68 euro senza correre alcun rischio. Allungando la durata di 5 la rata mensile si abbassa di 201 euro, se la si allunga di dieci anni, invece, la rata mensile cala di 266 euro.

Passando al tasso variabile la rata scende a parità di durata di 175 euro al mese, se contestualmente si allunga la durata di 5 anni il risparmio arriva a 313 euro, per poi salire a 384 euro se la durata viene allungata di dieci anni. Anche se in questo caso bisogna tener ben presente che, visti i livelli attuali, nei prossimi mesi il tasso variabile non può che salire.