Differenze tra conto deposito e pronto contro termine

Tra i prodotti bancari a disposizione dei risparmiatori che consentono di ottenere un tasso di interesse superiore rispetto a quello offerto dai tradizionali conti correnti figurano i conti deposito e i pronti contro termine. Ma quali sono le principali differenze tra questi due strumenti?

In entrambi i casi il risparmiatore effettua un deposito presso una banca, tuttavia nel primo caso il deposito può anche non essere vincolato (in quanto esistono sia i conti depositi semplici che i conti deposito vincolati), mentre nel secondo caso si tratta di un deposito vincolato dal momento che tecnicamente il soggetto acquista un certo numero di obbligazioni impegnandosi a rivederle in un tempo futuro prestabilito.

CARATTERISTICHE PRONTI CONTRO TERMINE


La prima differenza, dunque, sta nel fatto che attraverso un conto deposito tradizionale il cliente può disporre della somma depositata o di parte di essa in qualunque momento, mentre nel caso del pronto contro termine può ritirarla solo al termine della scadenza prestabilita.

Altra differenza principale tra questi due strumenti riguarda la tassazione applicata sugli interessi maturati. Nel caso dei conti deposito, infatti, l’aliquota è pari al 27% e al 20% a partire dal 1° gennaio 2012, mentre per i pronti contro termine l’aliquota applicata sugli interessi maturati è del 12,50%.

CONTI DEPOSITO VS BOT 12 MESI

La principale differenza tra i conti deposito e i pronti contro termine, in quanto si tratta della differenza a cui i risparmiatori attribuiscono maggior peso nella scelta tra i due strumenti, riguarda la garanzia fornita. I depositi sui conti deposito, infatti, sono garantiti dal fondo interbancario di salvaguardia fino ad un massimo di 103.000 euro, mentre i depositi sui pronti contro termine non sono coperti dal fondo di salvaguardia per cui in caso di fallimento della banca il cliente può rivalersi solo sul titolo sottostante l’operazione.

I conti deposito, infine, nella maggior parte dei casi non prevedono spese a carico del cliente mentre i pronti contro termine in genere impongono l’apertura di un deposito titoli e quindi obbligano il cliente a pagare l’imposta di bollo.