In particolare, in occasione della riunione dell’assemblea degli azionisti tenuta oggi per l’approvazione dei risultati realizzati nel corso del 2012 e della proposta di distribuzione del dividendo formulata dal Consiglio di amministrazione, il manager ha dichiarato che in relazione all’esercizio 2013 proporrà un dividendo di 1,1 euro per azione.
Se la proposta di Scaroni dovesse rivelarsi fattibile e dovesse essere accettata dall’assemblea degli azionisti in sede di approvazione del bilancio 2013, durante la prima metà del prossimo anno, in relazione all’esercizio in corso, gli azionisti di Eni intascheranno una cedola maggiore rispetto a quella che sarà staccata il 20 maggio prossimo, pari a 1,08 euro per azione, di cui 0,54 euro sono già stati distribuiti come acconto durante l’ultima parte dello scorso anno.
Eni, ricordiamo, ha archiviato il 2012 con un utile netto consolidato pari a 7.788 milioni di euro, ovvero 4.198 milioni se si esclude il contributo e i proventi della dismissione della quota in Snam, e un utile netto di esercizio di 9.078 milioni, ovvero 6.207 milioni se si escludono i dividendi e le plusvalenze relative a Snam.
A Piazza Affari nel corso della seduta odierna il titolo ha registrato una buona performance, arrivando a segnare un massimo di 18,65 euro contro i 18,46 euro della chiusura di ieri.