In particolare, nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2013 L’Espresso ha realizzato un utile di 2 milioni di euro, in calo dell’80,2% rispetto ai 10,1 milioni realizzati nello stesso periodo dello scorso anno ma maggiore rispetto alle stime degli analisti, che prevedevano invece profitti nulli o addirittura negativi.
Il risultato è stato reso possibile soprattutto grazie all’attenta politica dei costi gestionali, che nel periodo di riferimento hanno registrato una flessione dell’8,5%. Il gruppo ha informato che intende proseguire su questa strada ponendo in essere azioni più incisive, in considerazione dell’assenza di segnali di miglioramento durante la prima parte dell’anno. Al riguardo si parla della richiesta di un nuovo stato di crisi, a partire da settembre, per La Repubblica e di possibili prepensionamenti per 80 dei 420 giornalisti attualmente in organico, anche se per ora si tratta solo di rumors privi di conferme ufficiali.
Nel corso del primo trimestre dell’anno la società ha registrato un fatturato in calo dell’11,8% a 182,1 milioni di euro, un margine operativo lordo di 16,7 milioni (-43,6%) e un ebit di 8,8 milioni (-57%). l debito consolidato ha registrato un calo, seppur lieve, passando da 108,1 a 83,5 milioni, mentre il patrimonio netto è incrementato da 557,7 a 559,5 milioni. La raccolta pubblicitaria è calata del 16% a 120,8 milioni.