Per portare a compimento senza problemi l’acquisizione di MPS da parte di Unicredit è necessario un aumento di capitale da 2 miliardi, onde evitare possibile default da parte della banca senese per via dei bond e dei non performing loans.
Downgrade del rating di Monte Paschi di Siena
Non aiuta la gestione della situazione il fatto che l’agenzia di rating Dbrs abbia eseguito un downgrade su Monte Paschi di Siena e che le emissioni in scadenza il prossimo 18 gennaio 2028 e quelle del gennaio 2030 vedano i rendimenti in crescita solo in maniera leggera. I fatti sono i seguenti: Dbrs Morningstar ha declassato il rating di Monte Paschi di Siena dal precedente B (low) a CCC. Nonostante l’orientamento di giudizio al momento sia stabile, gli analisti hanno spiegato con una nota che la loro decisione è la risposta al rischio più alto di burden sharing sui titoli mentre il Governo si sta muovendo per trovare la giusta strategia di uscita dal capitale della banca toscana.
L’agenzia ha inoltre sottolineato che tutto ciò tiene conto della decisione di Unicredit di aprire delle trattative in esclusiva con il Ministero delle Finanze sul possibile acquisto di MPS. La cosa interessante è che nonostante il downgrade, l’agenzia di rating è convinta che da queste trattative posso uscire qualcosa di positivo, anche se ci si trova ancora in una fase iniziale del confronto dove la due diligence ancora deve essere condotta. Un esito positivo, per coloro che posseggono un contocorrente in Mps o sono debitori senior.
Non si può però non tenere da conto, secondo gli analisti, che vi sia “un rischio maggiore per le passività che in questa fase non sono incluse nel perimetro di acquisizione di Unicredit, vale a dire le note Tier 2 in circolazione“. Ciò che viene evidenziato è che una volta giunta a conclusione l’acquisizione di Monte Paschi di Siena da parte di un altro istituto bancario, potrebbe palesarsi la necessità di un altro aumento di capitale al quale il Governo sarebbe chiamato a partecipare e che causerebbe una potenziale condivisione degli oneri degli strumenti subordinati e un potenziale default.
Importante aumento di capitale necessario
E su questo punto in particolare che anche un agenzia come Bloomberg si sofferma a pensare, evidenziando come per portare a compimento senza problemi la vendita ad UniCredit Monte Paschi di Siena avrebbe, analogamente a quanto detto da Dbrs , bisogno di un aumento di capitale di importante portata.
Un fattore dettato anche dal fatto che la banca toscana non è uscita benissimo dallo stress test eseguito dall’Eba, con un cet1 in riduzione anche nel caso in cui l’economia dovesse migliorare. E non bisogna dimenticare che per il momento Unicredit ha fatto sapere che accetterà solo gli asset favorevoli, lasciando il Governo a dover gestire in maniera ottimale i non performing loans e gli altri debiti.