Dopo l’ok giunto dall’assemblea di Banca Popolare di Milano per il lancio dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro, che servirà a rimborsare i Tremonti bond, a Piazza Affari le azioni Bpm mostrano un deciso calo del 4,18% a 0,3462 euro. I prezzi sono già scesi fino a 0,3431 euro, sui livelli più bassi da agosto 2012. L’assemblea di Bca Pop Milano, oltre a dare l’ok alla ricapitalizzazione, che dovrebbe completarsi entro ottobre prossimo, ha anche autorizzato la fusione per incorporazione della Banca di Legnano.
Inoltre, sono stati reintegrati 5 consiglieri mancanti. Il progetto di trasformazione della popolare in una Spa ibrida è stato invece abbandonato. La decisione ha senza dubbio avuto un impattto notevole sulle scelte degli investitori relative al titolo Bpm, sul quale però le vendite si sono abbattute già dal 9 maggio scorso quando si capì che ormai il progetto di trasformazione in Spa sarebbe stato ben presto abbandonato.
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Da allora le azioni Bca Pop Milano hanno perso quasi il 35% a Piazza Affari. Ora con il rimborso anticipato dei Tremonti bond, Bpm potrà risparmiare almeno 50 milioni di euro. Tuttavia il management dovrà rivedere al ribasso le stime contenute nel piano industriale 2012-2015, considerando anche il peggioramento dell’economia italiana e l’andamento negativo del settore immobiliare, sul quale la banca milanese ha un’esposizione per il 23% dei suoi prestiti.
Andrea Bonomi, presidente del Consiglio di gestione, ha comunque precisato che finora la banca ha conseguito risultati in linea con la guidance e che i risultati futuri non saranno molto diversi da quelli ipotizzati nel piano lanciato un anno fa. Kepler Cheuvreux si aspetta una revisione del piano industriale entro fine agosto. Il broker francese assegna un giudizio “hold” e il target price a 0,47 euro.