Tutto questo, aggiunto ai probabili problemi che si verificheranno a livello di governance per via delle divisioni all’interno del Consiglio di amministrazione, hanno portato gli esperti ad ipotizzare un mutamento del quadro grafico di Parmalat.
Tra il 24 febbraio e il 17 marzo il titolo ha registrato complessivamente un rialzo del 26,62%, per poi scivolare di 11 punti percentuali nel giro degli ultimi due giorni, riportandosi così in un’area interessante per tentare un nuovo allungo. A riguardo, tuttavia, gli esperti hanno evidenziato come il range compreso tra 2,30 e 2,33 euro rappresenta una soglia spartiacque per Parmalat poichè è al suo interno che si trovano i livelli top del 2010 e la serie di minimi delle sedute tra il 10 e il 15 marzo.
Lactalis, ricordiamo, dopo aver acquistato pochi giorni fa una quota del capitale di Parmalat di poco inferiore al 15%, stamane ha annunciato di aver raggiunto un accordo con i fondi Zenit Asset Management, Skagen e Mackenzie Financial Corporation per arrivare a detenere complessivamente il 29% del capitale di Parmalat.
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