Il cambio dollaro/yen ha toccato venerdì scorso un nuovo minimo a venti sedute a 76.57 e anche oggi resta ampiamente sotto quota 77. I valori correnti rappresentano una soglia d’allerta continua per la BoJ, intervenuta l’ultima volta sui mercati valutari lo scorso 30 ottobre favorendo l’apprezzamento del cambio fino in area 79.50 dai minimi storici di 75.56. Tuttavia, questi interventi di sterilizzazione del cambio hanno un effetto temporaneo, come accaduto più volte in passato. Chiaramente la BoJ, forte di ingenti riserve valutarie, continuerà ad effettuare queste manovre con l’intento di scoraggiare gli speculatori dal puntare sulla divisa nipponica. Quindi, un ritorno in area 76 – 75.50 potrebbe diventare una buona opportunità d’acquisto con target compreso tra 79 e 80.
Per quanto riguarda, invece, il cambio euro/yen, l’apprezzamento della valuta giapponese è ancora maggiore considerando che l’euro è la valuta più venduta negli ultimi tempi. Qui la perdita del supporto giornaliero di 104.70 ha sancito l’inizio di una nuova gamba ribassista, che dovrebbe portare i prezzi almeno fino in area 102.50 nei prossimi giorni. Tuttavia, in caso di maggiori turbolenze sui mercati, non è da escludere un clamoroso tonfo del cambio con approdo tra 101 e 100.50, dove la BoJ potrebbe decidere di intervenire senza esitazioni per riportare le quotazioni almeno verso 105 – 106.