Il tasso di cambio euro/dollaro sta comunque provando a rimbalzare dalla major support area giornaliera di 1.2870-50, identificata spesso come area di target minimo della fase discendente in atto da diversi mesi. I prezzi sono riusciti a ritornare fino a 1.2965, ma non sarà facile mantenere l’alta quota considrando che il bearish trend è davvero molto robusto. Non è da escludere un prolungamento del pullback fino a 1.2980 – 1.30, dove sono quasi certamente appostati un gran numero di venditori pronto a riprendere posizione short con obiettivo minimo 1.2850. In caso di breakout ribassista di 1.2850, il target successivo dovrebbe attestarsi tra 1.26 e 1.2580 (ma è un target a 6-12 sedute).
Il cambio euro/yen, invece, sembra voler andare subito a provare il breakout ribassista della soglia psicologica di 100. Difficile prevedere dei punti di arrivo di questa discesa, escludendo possibbili interventi della Bank of Japan per raddrizzare la mira al cambio riportandolo probabilmente verso 105-106 nel giro di poche ore. Lo yen è la valuta più acquistata del momento e tecnicamente il cambio sembrerebbe diretto verso i minimi storici di 88.87 toccati il primo ottobre del 2000.