Le buone possibilità di sostituire facilmente il greggio iraniano hanno portato ad un cambio della tendenza e il petrolio Wti è crollato da area 106.4$ a 95.3$ al barile nel giro di cinque sedute. La crisi economica morde i consumi e la domanda dei carburanti è attesa sempre più in calo. Basta pensare che in Italia c’è stato un calo del 15-18%.
► OBAMA ATTACCA GLI SPECULATORI SUI MERCATI PETROLIFERI
Inoltre, c’è un altro fattore che fa propendere l’ago della bilancia per un proseguimento della discesa delle quotazioni: il netto incremento della produzione americana, soprattutto di shale oil e shale gas, che sta facendo scendere molto la dipendenza degli Stati Uniti dalle importazioni. Il differenziale Brent-Wti, che 15 giorni fa era superiore ai 20$, è sceso sotto 13$ e ora potrebbe addirittura crollare a 5-6$ al barile seconddo Goldman Sachs.
► PETROLIO WTI PUO’ TORNARE SOTTO 100$ AL BARILE
Da un punto di vista tecnico, il petrolio Wti potrebbe andare ad effettuare nuovamente il test della soglia psicologica dei 100$ ma la sensazione è che il ribasso possa continuare ancora nelle prossime settimane. In caso di breakout ribassista di 95.3$ al barile, i prezzi potrebbero scendere fino a 92.5$ prima e 90$ poi.