L’euro ha vissuto ieri una giornata molto altalenante, dopo alcuni giorni caratterizzati da un buon andamento nei confronti delle major currency. In attesa della riunione della BCE di domani (c’è chi scommette, come Citigroup, su un taglio dei tassi di un quarto di punto) e del summit UE salva-euro di venerdì, a tenere banco sui mercati è stata la decisione di Standard & Poor’s di mettere in credit watch negative 15 paesi della zona euro (esclusa la Grecia, già ritenuta in default) per un imminente downgrade (Italia e Francia rischiano un declassamento di due livelli). Inoltre, S&P ha deciso di mettere sotto osservazione anche il fondo salva-stati europeo EFSF per un possibile taglio del rating “AAA”.
Analisi Tecnica
Target price su Oro e Argento per il 6 dicembre 2011
I metalli preziosi avevano mostrato negli ultimi giorni un buon andamento grazie alla ripresa dei mercati, che aveva provocato un indebolimento del dollaro americano a favore delle valute più speculative del momento. La debolezza del biglietto verde ha favorito i precious metals che, però, non sono mai riusciti ad effettuare lo strappo rialzista decisivo. A partire da ieri sono tornate insistenti le vendite sia sull’oro che l’argento, a seguito di un ritorno di fiamma sul dollaro americano e delle preoccupazioni legate al creditwatch negativo sul rating di 15 paesi della zona euro da parte di Standard & Poor’s.
Target price sull’Euro per il 6 dicembre 2011
L’euro ha vissuto alcune sedute molto positive grazie alla minore percezione per il rischio presente sui mercati e dopo l’attenuarsi delle tensioni sui debiti sovrani in Europa. Tuttavia, oggi è arrivata una doccia fredda in quanto l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha deciso di mettere sotto osservazione il giudizio sul merito di credito praticamente dell’intera zona euro. Il creditwatch negativo è stato posto, tra gli altri, anche su Germania, Francia e Italia, quest’ultima nonostante il varo della manovra finanziaria da 30 miliardi di euro lordi necessaria per il rientro del deficit pubblico.
Previsioni sullo Yen per il 5 dicembre 2011
Lo yen giapponese è stata la valuta più venduta nelle ultime sedute, complice la minore avversione al rischio presente sui mercati resa possibile dalle aspettative di una risoluzione della crisi del debito sovrano in Europa entro fine anno. La valuta nipponica ha perso terreno nei confronti di euro, dollaro e sterlina a partire da fine novembre. Il tasso di cambio dollaro/yen, dopo aver trovato un buon supporto di breve periodo in area 77.30, è riuscito a rimbalzare con decisione fino in area 78.30. I prezzi sono ancora oggi in area 78, dove però stanno incontrando l’opposizione dei venditori.
Previsioni prezzo Euro/Dollaro per il 5 dicembre 2011
Il tasso di cambio euro/dollaro ha iniziato la nuova ottava sui mercati finanziari con un movimento rialzista che ha già portato i prezzi a sfiorare quota 1.3450. Gli investitori hanno apprezzato la manovra finanziaria dell’Italia, varata ieri dal Consiglio dei Ministri presieduto dal premier in pectore Mario Monti. Tuttavia, il cambio euro/dollaro potrebbe vivere una giornata altalenante considerando che la crisi del debito sovrano in Europa resta purtroppo viva e vegeta, mentre si susseguono dichiarazioni addirittura catastrofiche di policy makers e banche d’affari sul destino della zona euro.
Previsioni su Sterlina/Dollaro per il 2 Dicembre 2011
Il tasso di cambio sterlina/dollaro quota poco sopra area 1.57 dopo aver trovato ieri un ottimo supporto di brevissimo periodo in area 1.5640. Nell’ultima mezz’ora di trading è avvenuto uno strappo rialzista molto interessante che ha riportato le quotazioni sopra 1.57, dopo una mattinata passata all’insegna dell’incertezza tra 1.5690 e 1.5670. Per provare ad allungare ulteriormente al rialzo il cable dve necessariamente mantenersi sopra 1.57, altrimenti è probabile che una eccessiva perdita di momentum possa generare un ritorno di fiamma dei venditori.
Target price sull’Euro/Dollaro per il 2 Dicembre 2011
L’euro continua a mantenere una buona impostazione rialzista di brevissimo periodo, che al momento va ancora inquadrata come un rimbalzo tecnico dopo aver subito pesanti vendite per tutto il mese di novembre. I problemi nella zona euro restano sempre gli stessi e le prospettive a dodici mesi sono decisamente negative sia dal lato dell’indebitamento pubblico sia dal lato della crescita (molti analisti prevedono una crescita di poco superiore allo zero o addirittura una recessione). In questi giorni si continua a parlare insistentemente di una riforma dei trattati per dare un volto nuovo all’Europa, allo scopo di riconquistare la credibilità sui mercati.
Previsioni sull’Oro fino al 4 Dicembre 2011
L’oro sta mostrando un andamento molto positivo nelle ultime sedute. Lo scorso 21 novembre era avvenuto il breakout ribassista del supporto daily di 1680$ l’oncia – tra l’altro confermato in chiusura con minimo a 1666$/oz – che faceva presagire un approfondimento del ribasso fino a 1630$ l’oncia. Tuttavia, la seduta successiva è avvenuta una pronta reazione dei buyers, che ha portato alla formazione di una candela di inversione rialzista. Dopo una breve fase accumulativa di 2-3 sedute, i prezzi sono volati fino alla resistenza di 1710-1715$ l’oncia che è stata superata con discreta facilità.
Previsioni sull’Euro per il 1° Dicembre 2011
L’intervento coordinato delle principali banche centrali del mondo per iniettare liquidità nel sistema ha creato un contesto di forte appetito per il rischio tra gli investitori, facilitando la ripresa di valute che in questa fase di mercato vengono considerate più speculative, in particolar modo l’euro. La valuta europea, che resta comunque sotto pressione nel medio periodo per i noti problemi del debito sovrano in Europa, è riuscita così a salire con decisione contro le principali valute, dal dollaro americano allo yen fino alla sterlina britannica.
Banche centrali in azione: nuovo target price per il Dollaro USA
Mossa a sorpresa delle principali banche centrali mondiali. Con un intervento coordinato la FED, la BCE, la Bank of England, la Bank of Japan, la Bank of Canada e la Swiss National Bank hanno tagliato i tassi di interesse sulle linee di credito swap in dollari di mezzo punto percentuale, cioè di 50 basis points rispetto ai 100 bp precedenti. Secondo quanto dichiarato dalla Federal Reserve, “il fine ultimo dell’operazione è allentare le tensioni sui mercati finanziari fornendo una maggiore liquidità al sistema finanziario mondiale”.