La giornata di ieri non è stata particolarmente brillante per la moneta unica europea, scossa dalle dichiarazioni dei principali policy maker americani. Ben Bernanke, presidente della FED, ha affermato che la crisi del debito della zona euro non è stata ancora superata e che la Grecia resta in profonda recessione. Bernanke ha chiuso le porte ad un sostegno alla zona euro attraverso l’acquisto di bond sovrani dei paesi periferici in difficoltà. Secondo Tim Geithner, la zona euro ha le risorse per poter superare definitivamente la crisi senza alcun aiuto esterno.
Analisi Tecnica
Target Dollaro/Yen marzo-aprile 2012
Lo yen giapponese continua ad essere la valuta più venduta sui mercati valutari, insieme alle commodity currencies AUD e NZD, cioè dollaro australiano e neozelandese, che risentono del rallentamento economico della Cina. I motivi alla base della debolezza della divisa nipponica sono riconducibili alla lotta alla deflazione da parte della Bank of Japan, che nelle prossime settimane potrebbe aumentare il piano di quantitative easing e le misure di sostegno dell’economia. Poco più di un mese fa la BoJ ha fissato per la prima volta un target di inflazione all’1%.
Previsioni sulla Sterlina 21 marzo 2012
La sterlina è in netta ripresa contro il dollaro americano dai minimi di area 1.56 toccati nove giorrni fa. Inoltre, ha migliorato il cambio contro euro e soprattutto yen giapponese. Oggi, alle ore 10.30, è in programma la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Bank of England, che quasi certamente provocherà uno scossone al mercato della sterlina. La volatilità potrebbe aumentare tantissimo, ma anche decretare un nuovo importante movimento direzionale del pound. La sensazione è che possa esserci la continuazione del trend rialzista, ma sui market mover molto importanti le sorprese non sono mai mancate in passato.
Previsioni sul Dollaro USA 20 marzo 2012
Il dollaro americano sembra stia riacquistando la forza che lo aveva contraddistinto da inizio mese, dopo che nelle ultime 3-4 sedute aveva mostrato segnali di rallentamento. Il biglietto verde sembra così farsi preferire a valute con fondamentali poco attraenti, dovuti ad economie in frenata (Regno Unito, Giappone, Cina) o incanalate verso la recessione (Europa). Nonostante il boom dell’azionario mondiale, l’appetito per il rischio non coinvolge del tutto le valute più speculative (come euro e sterlina), mentre le high-yield currencies sono addirittura in forte calo (come il dollaro australiano e neozelandese).
Target price Euro/Dollaro 20 marzo 2012
La moneta unica europea è in netta ripresa contro le major currencies, dopo aver vissuto una fase non particolarmente brillante nei primi quindici giorni di marzo. Secondo Audrey Childe-Freeman, responsabile delle strategie valutarie per JP Morgan Private Bank, “nonostante il quadro non sia dei migliori” è probabile che siano state superate “le stime di crescita improntate al pessimismo che si prospettavano sul mercato ad inizio anno”. Secondo lo strategist “è tornato il momento di focalizzarsi sui dati macro, in particolare proprio quelli della zona euro”.
Previsioni su Dollaro/Yen 19 marzo 2012
Lo yen giapponese resta la valuta più debole sui mercati valutari, anche se ha iniziato la nuova ottava in forte rialzo probabilmente a seguito delle prese di beneficio degli investitori sulle posizioni short sulla divisa nipponica. La debolezza dello yen, che sta facendo volare l’indice Nikkei spingendo al rialzo i titoli legati all’export, è ormai una tendenza consolidata da oltre un mese. A metà febbraio scorso la Bank of Japan (BoJ) ha deciso di aumentare il programma di quantitative easing e di combattere la deflazione, fissando per la prima volta un target di inflazione all’1%.
Previsioni su Euro/Dollaro 19 marzo 2012
L’euro è in fase di ripresa nei confronti delle major currencies, grazie al buon esito recente dell’operazione di bond swap della Grecia e al contesto di “risk on” sui mercati internazionali che tende a favorire le valute più speculative. Tuttavia, il calo dello spread sovrano inizia ad essere un risultato positivo soltanto per l’Italia, mentre Spagna e Portogallo stanno sperimentando una maggiore percezione per il rischio-paese da parte degli investitori che nelle prossime settimane potrebbero anche dare qualche problema ai due stati della penisola iberica.
Target price Petrolio marzo 2012
Il petrolio Wti ha toccato ieri un minimo a circa un mese a 103.77$ al barile sulla notizia di un possibile rilascio di riserve strategiche di greggio, allo scopo di frenare l’apprezzamento senza freni dell’oro nero. Washington, che agirebbe in accordo con il governo britannico, sembrerebbe sempre più convinta di questa opzione. La notizia è stata battuta ieri pomeriggio dalle principali agenzie di stampa e ha fatto immediatamente crollare il petrolio Wti di quasi 2$ e il petrolio Brent di oltre 3$ al barile. Il riferimento europeo ha chiuso ieri a 123.55$/bbl segnando un calo superiore all’1%.
Target price Euro/Dollaro 16 marzo 2012
Ieri è stata una giornata poco favorevole al dollaro americano, che arrivava da diverse sedute caratterizzate da grande forza nei confronti delle major currencies. Sono, però, arrivate buone notizie dal fronte della Grecia: dopo l’approvazione da parte dell’Eurogruppo dello sblocco del secondo piano di aiuti da 130 miliardi di euro, il Fmi ha dato l’ok per un prestito da 28 miliardi di euro. Intanto, mentre Fitch ha alzato il rating del paese sui nuovi bond a “B-“, S&P mantiene un giudizio “CCC” (“default parziale”). Tornano, però, i timori sul Portogallo: i CDS sono balzati alle stelle, lo spread ha raggiunto 1600 punti e il rendimento del quinquennale è volato al 17%.
Target price Oro e Argento 15 marzo 2012
I metalli preziosi stanno attraversando una fase molto difficile, in quanto gli investitori continuano ad acquistare sui mercati valutari il dollaro americano grazie ai miglioramenti dell’economia a stelle e strisce, nonostante la presenza di diversi fattori di debolezza (settore immobiliare e disoccupazione in primis). I metalli preziosi hanno una forte correlazione inversa con il biglietto verde e hanno pagato le recenti dichiarazioni di Ben Bernanke, presidente della FED, che ha chiuso le porte a una nuova manovra di quantitative easing, senza dimenticare il mantenimento dei tassi di interesse ai minimi storici fino all’ultima parte del 2014.