Ci sono altre novità per quanto riguarda la nuova obbligazione Banca IMI entrata nel mercato dei titoli obbligazionari nel mese di luglio. I bond di Banca saranno soggetti ad una collezione in rubli per permettere di effettuare investimenti in Russia senza correre troppi rischi.
Infatti per evitare il rischio sono presenti dei fondi d’investimento sul mercato, oltre alla possibilità di affidarsi a degli emittenti sovranazionali come la Bei, la Banca mondiale o la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Questi organismi solitamente emettono obbligazioni denominate in rubli, la moneta russa, che sono diverse dai titoli di stato ma sono comunque molto simili e quindi equiparabili. Purtroppo però questi tipi di titoli obbligazionari non sono particolarmente noti agli investitori piccoli e non operanti a livello professionale.Per questo la recente emissione obbligazionaria di Banca IMI è molto interessante in quanto effettua una collezione in rubli russi con un tasso del 8,30% e con scadenza 2016.
Il punto di forza è che si tratta di una comune obbligazione negoziabile sul Mot per importi minimi di 60.000 rubli, che corrispondono in pratica a circa 1.4000 euro. Il codice identificativo del titolo è IT0004938129. Esso paga una cedola lorda il 28 giugno di ogni anno e la scadenza del titolo è prevista per il mese di giugno del 2016. Il tasso con cui viene calcolato l‘interesse è di tipo fisso ad una percentuale del 8,30%.
Il titolo di Banca Imi è quotato sul Mot da pochi giorni, infatti le contrattazioni sono iniziate lo scorso 2 luglio 2013, ma ha già registrato degli ottimi volumi di scambio che si sono anche contraddistinti come contrattazioni molto vivaci.
Gli esperti infatti considerano il titolo obbligazionario di Banca Imi una valida alternativa di investimento per i risparmiatori non professionali verso i paesi emergenti come la Russia. I motivi sono dovuti al fatto che grado di rischio è molto contenuto, visto che l’emittente è la stessa Banca IMI, cioè un gruppo italiano appartenente ad un altro gruppo nazionale come quello di Intesa San Paolo, che gode di un buon livello di rating: BBB+ per S&P e Fitch e Baa2 per Moody’s.