Il destino di brevissimo periodo del cambio sembra così legato all’andamento del sentiment di mercato, in particolare all’altalena degli spread dei titoli di stato europei.
L’obiettivo a tre giorni resta a 1.3360-50, anche se sarà necessario un breakout ribassista deciso di 1.3430 e un drastico aumento generalizzato dell’avversione per il rischio. La volatilità potrebbe aumentare nel pomeriggio a seguito della diffusione di alcuni importanti market mover americani (come l’inflazione, i TIC e l’indice NAHB immobiliare).
Oro: nonostante la forza del dollaro americano, l’oro mantiene un’impostazione tecnica di breve periodo orientata verso l’alto. Attualmente i prezzi si stanno muovendo in trading range, ma hanno dimostrato più volte di riuscire a tenere i supporti di brevissimo periodo di 1760$ l’oncia. Attualmente i prezzi si muovono poco al di sotto di quota 1780$/oz e soltanto in caso di breakout deciso di 1785$/oz potrebbero allungare fino a 1795$ – 1800$ l’oncia. Il mantenimento del quadro tecnico rialzista è subordinato alla tenuta del micro-supporto di 1770$/oz: in caso di perdita di questi livelli, si andrebbe dritti almeno fino al test di 1760$/oz.
Petrolio: le quotazioni del greggio americano restano sopra i 99$ con una buona intonazione, che fa presagire da un momento all’altro il breakout della resistenza di breve periodo posta a 99.8$ al barile. In caso di breakout di questi livelli i prezzi dovrebbero spingersi velocemente verso la soglia psicologica di 100$/bl e quasi certamente allungare ancora al rialzo con un target a 2-3 giorni posto in area 101.7$ – 102$ al barile. Sarà fondamentale, però, la tenuta di area 98.5$/bl, in modo tale da non deteriorare eccessivamente il quadro bullish in caso di improvvise correzioni.