E’ chiaro che, come tutte le principali asset class di investimento, anche il petrolio sarà condizionato dall’esito delle elezioni in Grecia in programma domenica. Fino ad allora, però, è possibile un rimbalzo tecnico. La situazione potrebbe pegggiorare solo in caso di chiusura giornaliera inferiore a 82$, che faciliterebbe l’aumento della pressione ribassista sul supporto di 81$ per un breakout esplosivo con target compreso tra 79,5$ e 78$ al barile.
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Il petrolio Brent, invece, ha trovato supporto in area 97,8$ al barile, ma resta ancora ampiamente al di sotto della soglia psicologica dei 100$ al barile. E’ possibile un rimbalzo tecnico con target a 101$ prima e 102,5$ poi. Tuttavia, in caso di discesa sotto 97,8$, il Brent potrebbe crollare almeno fino a 95 -94 dollari al barile nel breve periodo.
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Intanto, dal vertice Opec di Vienna si è appreso che la produzione dei maggiori paesi esportatori di petrolio resterà invariata e non ci sarà dunque nessun aumento come ipotizzato inizialmente dal ministro saudita Ali Al-Naimi.