SI riparte dopo “la settimana dell’euro”, con la moneta unica ridimensionatasi di valore rispetto al dollaro americano e con un apertura fortemente negativa da parte delle sterlina inglese, sulla scia dei rumors che vedono i separatisti scozzesi al 51% rispetto a chi vuole che la Scozia rimanga all’interno del Regno Unito.
Abbiamo ragionato su quanto accaduto in seguito alla decisione della Banca Centrale Europea di tagliare i tassi ai minimi storici e di implementare il piano di acquisti denominato ABS oltre che di obbligazioni garantite, con la moneta unica tornata, dopo più di un anno, sotto quota 1.3000. Cos’è successo sui NFP americani? Niente, sembrerebbe la risposta più corretta, spiega Matteo Paganini di DailyFx. Le motivazioni sono da ricercare proprio nei movimenti di rafforzamento del dollaro americano avvenuti durante i giorni precedenti la comunicazione che hanno confermato il trend di buona salute del biglietto verde che non è riuscito ad allungare a rialzo quando gli investitori si sono resi conto che per la prima volta da marzo di quest’anno sono stati creati meno di 200 mila posti di lavoro nel settore non agricolo.
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Le rilevazioni parlano infatti di 142k nuovi posti di lavoro creati, con un tasso di disoccupazione in lieve decrescita da 6.2% a 6.1% e con un tasso di partecipazione alla forza lavoro sostanzialmente pari al precedente (62.8%). Questi dati non muovono però le aspettative degli investitori circa la continuazione del tapering a stelle e strisce e questo è bastato a far chiuder la settimana su livelli tendenzialmente invariati per il dollaro americano con le borse che dopo un timido tentativo di discesa sono riuscite a riportarsi su livelli di massimo, confermandoci come la fase attuale di mercato sia ancora da considerare come di consolidamento sopra i supporti di breve periodo. Seguiamo con attenzione la possibilità di assistere a nuovi massimi e con altrettanta concentrazione l’area che passa per 1,990.0 per valutare tentativi di estensioni ribassisti (che non dovrebbero comunque portare a rotture definitive).