In base alle sue previsioni, in particolare, nel corso del 2012 si registreranno 1,68 milioni di immatricolazioni, ossia in calo del 4% rispetto al 2011, mentre per i veicoli commerciali le immatricolazioni dovrebbero essere 160.000, ossia in flessione del 5,9%.
► TITOLI AZIONARI CHE NON SOFFRONO LA CRISI
Nel 2013, invece, le immatricolazioni di auto dovrebbero essere 1,72 milioni, mentre quelle dei veicoli commerciali 180.000. Tale andamento, inoltre, inciderà anche sul numero dei concessionari, a riguardo si stima un calo del 30% circa nel periodo compreso tra il 2008 e i 2013.
Questo calo, dunque, secondo Bousquet, potrebbe essere evitato solo attraverso un intervento da parte dello Stato, auspicabile non solo per l’andamento dell’economia ma anche perchè il settore dell’auto contribuisce al 16,6% del gettito fiscale. Basti pensare che con la perdita di 410.000 auto vendute in due anni, il fisco ha perso 2,5 miliardi di euro circa.
► TARGET PRICE FIAT ABBASSATO DA UBS
Al contrario, invece, la manovra varata dal governo Monti sembra andare nella direzione opposta, dal momento che le nuove misure secondo una prima stima peseranno sul mercato dell’auto per un ammontare pari a 5,1 miliardi di euro. Di questi, 4,8 miliardi riguarderanno gli aumenti delle accise, 168 milioni il superbollo e 102 milioni l’aumento dell’Iva.
Per quanto riguarda Fiat, a Piazza Affari oggi il titolo viaggia in terreno positivo, nonostante Bousquet prevede per il solo mese di dicembre 2011 immatricolazioni in calo a 113.000 unità, mentre la stima per il quarto trimestre è di 379.668 immatricolazioni, ossia in calo del 9,1% rispetto allo scorso anno.