Tale misura, destinata soprattutto ad agevolare coloro che sono obbligati alla tenuta di un conto corrente alla luce dell’abbassamento del limite previsto per il pagamento in contanti, viene però applicata anche ai libretti di risparmio, sia bancari che postali, che fino ad ora erano esonerati dal pagamento del bollo.
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Anche in questo caso vale il limite dei 5.000 euro, per cui in caso di giacenze inferiori a tale soglia non viene applicata alcuna imposta di bollo.
Tale intervento, come ha spiegato il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, rientra nella logica di favorire i cittadini che aprono un conto per effettuare pagamenti con mezzi diversi dal contante, in quanto il governo non può chiedere alle banche di non far pagare ai piccoli correntisti certe spese senza prendere nessun provvedimento nella stessa direzione.
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Nel caso dei libretti di risparmio si presume invece che la misura rientri nella logica di non far pagare l’imposta ai pensionati che scelgono di aprire un libretto per l’accredito dell’assegno mensile, sempre in considerazione della nuova misura che non permette più di riscuotere in contanti le pensioni superiori ad una determinata soglia.
Cattive notizie arrivano invece per le imprese. Il gettito mancante derivante dall’abolizione dell’imposta di bollo sui conti correnti e sui libretti con giacenza inferiore a 5.000 euro verrà infatti compensato mediante un aumento dell’imposta di bollo sui conti correnti delle imprese, che saranno gravati da un aumento del bollo fino a 100 euro.