I due metalli soffrono anche la correlazione inversa con il dollaro americano, la valuta più acquistata nelle ultime settimane. L’oro ha perso ieri il supporto fondamentale di breve periodo di 1700$ l’oncia, spingendosi questa mattina fino in area 1650$/oz. Lo strappo ribassista di ieri sembra destinato a lasciare un segno nei prossimi giorni, concretizzando un quadro tecnico piuttosto negativo che dovrebbe facilitare l’approdo in area 1600$ nel giro di qualche seduta. Nel brevissimo periodo, invece, è probabile un rimbalzo tecnico che dovrebbe attestarsi tra 1675$ e 1685$ l’oncia.
L’argento ha evitato per ora il breakout ribassista dei supporti fondamentali di breve periodo posti in area 30.6$ l’oncia. Tuttavia, il prezioso metallo grigio rischia molto e forse anche più dell’oro considerando la sua maggiore volatilità intrinseca. Nel brevissimo periodo i prezzi dovrebbero trovare un ostacolo difficile da superare in area 31.5$ l’oncia, dove è probabile un posizionamento robusto dei venditori. In caso di discesa sotto 30.6$/oz, il target price a tre giorni sarebbe compreso tra 30$ e 29$ l’oncia. Entrambi i precious metals potrebbero risollevarsi soltanto in caso di improvviso e deciso miglioramento dei mercati e del sentiment in generale.