Bollo esteso a tutte le attività finanziarie dalla manovra Monti

Tra le novità introdotte dal governo Monti figura anche l’eliminazione della disparità di trattamento tra gli strumenti finanziari che per legge devono essere tenuti su un deposito titoli e quelli per i quali non vige tale obbligo, tra cui figurano i fondi comuni, i fondi immobiliari, le polizze e i pronti contro termine.

La norma che dovrebbe apportare tale modifica non è ancora stata pubblicata nella sua versione definitiva, tuttavia la sua attuale formulazione specifica che all’imposta di bollo sono soggetti anche tutti gli strumenti finanziari e i prodotti non soggetti ad obbligo di deposito, fatta eccezione per i fondi pensione e i fondi sanitari.

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L’intenzione, come già anticipato, è quella di eliminare la disparità di trattamento tra le diverse tipologie di strumenti finanziari, tuttavia non è ancora stato indicato bene come verrà realizzato tale obiettivo.

Nella stessa bozza è inoltre previsto un’innalzamento della soglia di esenzione del bollo da 1.000 a 5.000 euro, inoltre si parla di un probabile passaggio dal vecchio schema a scaglioni ad un nuovo sistema proporzionale nell’ambito del quale l’aliquota è unica.

INVESTIRE DOPO LE NUOVE TASSE SU TITOLI E DEPOSITI

Modifiche alla disciplina relativa all’imposta di bollo, ricordiamo, erano già state apportate la scorsa estate dalla manovra predisposta da Giulio Tremonti. L’imposta di bollo, ricordiamo, attualmente ammonta a 70 euro per chi possiede investimenti superiori a 50.000 e fino a 150.000 euro (230 euro dal 2013), a 240 euro per investimenti superiori a 150.000 e fino a 500.000 euro (780 euro dal 2013) e a 680 euro per investimenti di ammontare superiore a 500.000 euro (1.100 euro dal 2013).