Come ha spiegato l’amministratore delegato Alberto Nagel a Affari & Finanza, infatti, il gruppo è costantemente impegnato a salvaguardare la solidità patrimoniale espressa da un coefficiente patrimoniale tier 1 al di sopra dell’11%, a mantenere un livello di liquidità non inferiore ai 15 miliardi e a consolidare ulteriormente la diversificazione delle fonti di raccolta.
► PATTO DI SINDACATO MEDIOBANCA PROSSIMO ALLA RIDUZIONE
Del resto, come ricordano con orgoglio a Piazzetta Cuccia, queste stesse strategie hanno consentito all’istituto bancario di riuscire a superare indenne la fase più acuta della crisi economica e ad archiviare il 2011 con risultati soddisfacenti.
Grazie alle sue consolidate strategie, dunque, Mediobanca conta di riuscire a realizzare dei risultati soddisfacenti anche nel corso del prossimo anno, in particolare secondo le previsioni il bilancio al 30 giugno 2012 dovrebbe chiudersi con ricavi pari a due miliardi di euro circa, un risultato sostenuto da un margine d’interesse in crescita del 17% a oltre un miliardo di euro. Le previsioni vedono inoltre per Mediobanca un utile netto industriale al 30 giugno 2012 pari ad oltre 500 milioni di euro.
► RATING E TARGET PRICE MEDIOBANCA 2011
Per quanto riguarda l’andamento del titolo in Borsa, nel corso del 2011 Mediobanca ha largamente sovraperformato il settore, motivo per il quale diverse banche d’affari hanno rivisto la propria valutazione sul titolo per adottare un orientamento decisamente più cauto rispetto alla precedente valutazione d’acquisto.
Tra queste ricordiamo Banca Akros che ha tagliato il rating da “buy” a “hold” e il target price da 8 a 6,8 euro, Fidentis che ha tagliato il rating da “buy” a “sell” con target price da 9,9 a 7,2 euro e Centrobanca che ha rivisto la raccomandazione sul titolo da “buy” a “hold”.
Hanno invece confermato rating “buy” Banca Leonardo e Nomura, mentre Intermonte ha mantenuto rating “neutral”, Banca Imi ha fissato rating “add”, Equita rating “hold” con target price ridotto da 8,7 a 6,8 euro, Chevroux rating “outperform” con target price a 7,3 euro, Ubs rating “neutral” con target price a 7 euro e, infine, Rbs ha confermato rating “hold” ma al contempo ha ridotto il target price da 7,1 a 5,9 euro.