Nonostante le buone prospettive, Ubs ha comunicato di aver tagliato il target price sul titolo Fiat portandolo da 8,5 a 7 euro, tuttavia la valutazione resta sostanzialmente positiva in quanto è stato confermato rating “buy”.
La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di abbassare il prezzo obiettivo sul titolo del Lingotto in quanto a sua avviso esistono tre malintesi del mercato su Fiat. Il primo di questi riguarda il prezzo dell’azione, a riguardo in particolare Ubs ha sottolineato che si parla di costanti timori sulla liquidità nonostante il gross cash sia pari al 130% delle maturity cash a 5 anni di Fiat-Chrysler, senza contare la diversificazione a livello geografico degli utili di Fiat.
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Il secondo fraintendimento del mercato consiste nella convinzione che il gruppo torinese salirà al 100% di Chrysler raccogliendo equity. A riguardo Ubs ha spiegato che Fiat non ha alcun bisogno del controllo del 100%, aggiungendo che nel caso in cui decidesse di cogliere questa opportunità potrebbe reperire le risorse necessarie con i proventi derivanti da asset non core. Secondo la banca svizzera l’ipotesi più attendibile è che si decida di procedere ad una fusione di Fiat e Chrysler in modo tale da minimizzare la diluizione e la perdita di valore.
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Il terzo malinteso del mercato, infine, secondo Ubs riguarda l’ipotesi della quotazione di una quota di minoranza di Ferrari, circostanza che a suo avviso comprometterebbe la valutazione della Ferrari e causerebbe con ogni probabilità un ulteriore sconto sulle azioni Fiat. Gli esperti di Ubs ritengono invece che ottimizzerebbe il valore per gli azionisti attuali uno spin-off o una cessione. La banca d’affari stima il valore della Ferrari quotata tra 4,3 e 5,7 miliardi, inoltre al livello attuale si prevede che la Ferrari conti per il 60-100% del prezzo delle azioni Fiat.