Titolo Impregilo in rialzo dopo pubblicazione semestrale

A Piazza Affari stamani il titolo Impregilo segna un rialzo di circa tre punti percentuali a 1,697 euro sulla scia dei risultati positivi registrati nel corso del primo semestre dell’anno e delle dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato Alberto Rubegni.

Durante la presentazione dei risultati relativi alla prima metà dell’anno, infatti, l’amministratore delegato del gruppo ha fatto sapere di essere fiducioso sulle potenzialità dell’Italia, dove nel corso dei prossimi mesi si prevede verrà ulteriormente focalizzato il portafoglio ordini.


Attualmente il 78% dei ricavi proviene dall’estero e solo il 22% dall’Italia, tuttavia il gruppo ritiene di riuscire a portare la fetta di ricavi provenienti dal mercato domestico al 35% entro il 2015 per via dei vari progetti in atto, tra figurano la tangenziale Tem di Milano, l’alta velocità Milano-Genova e la linea 4 della metropolitana milanese.

[LEGGI] PRIMO BILANCIO SEMESTRALE IMPREGILO 2010

Impregilo, ricordiamo, ha archiviato la prima metà del 2011 con ricavi complessivi pari a 1.004,0 milioni di euro dai precedenti 1.003,6 milioni; un EBIT a 85,0 milioni di euro dai 98,1 milioni dello stesso periodo dello scorso anno e un RoS all’8,5% dal precedente 9,8%. L’utile netto si è attestato a 39,0 milioni di euro rispetto ai 60,4 milioni del primo semestre 2011, tuttavia la nota mediante la quale sono stati resi noti i risultati ha ricordato che sull’utile del primo semestre 2010 hanno influito positivamente gli effetti di natura non ricorrente relativi alla cessione parziale della controllata brasiliana Elog, pari a circa 43,0 milioni di euro. Al 30 giugno 2011 l’indebitamento finanziario netto è passato a 559,3 milioni di euro da 313,4 milioni, mentre il portafoglio complessivo di gruppo ammonta a 22,7 miliardi di euro.

Dopo la pubblicazione dei risultati semestrali Intermonte ha alzato il rating sul titolo Impregilo portandolo a “speculative buy” dal precedente “outperform”. Al contempo, tuttavia, la banca d’affari ha ridotto il target price a 2,2 euro da 2,8 euro, alla luce del taglio delle stime 2012 del 15%.