Ma come è possibile che il venditore ceda delle azioni che realmente non possiede? Nella vendita allo scoperto questo risulta possibile in quanto il venditore allo scoperto riceve in prestito da una banca o da un intermediario finanziario i titoli, che verranno subito venduti.
La banca o l’intermediario finanziario ricevono dal venditore allo scoperto degli interessi che crescono con l’aumentare della durata del prestito stesso, in quanto il meccanismo prevede che entro un certo lasso temporale il venditore debba riacquistare i titoli venduti per restituirli al prestatore (ricopertura dello scoperto). In altre parole si tratta di un meccanismo che funziona in maniera identica rispetto ad un tradizionale prestito in denaro concesso da una banca ad un cliente, con la differenza che il prestito ha ad oggetto dei titoli attraverso i quali il venditore allo scoperta cercherà di realizzare dei profitti.
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Per chiarire meglio come funziona la vendita allo scoperto facciamo un esempio pratico. Supponiamo che il venditore allo scoperto venda un’azione di una data società e a lui prestata da una banca o da un intermediario finanziario al prezzo di 100 euro. Successivamente il presso di questa azione scende a 90, per cui il venditore la riacquista e la restituisce al prestatore, realizzando così un profitto di 10 euro.
Quello sopra descritto è un esempio di profitto, non è però escluso che il venditore sbagli le sue previsioni e realizzi una perdita. Questo accade ad esempio se il prezzo dell’azione anziché scendere a 90 euro sale a 110, in questo caso c’è infatti una perdita di 10 euro.