Target price Telecom Italia tagliato da Ubs

Il titolo Telecom Italia nel primo pomeriggio segna una flessione dello 0,89% a quota 0,9485 euro sulla scia della notizia riportata dal Financial Times, secondo cui la Commissione europea entro pochi giorni inviterà gli operatori telefonici ad attuare un taglio delle tariffe di roaming internazionale mediante un provvedimento che interesserà le tariffe voice, sms e data.

Nonostante il calo registrato dal titolo, secondo gli analisti il provvedimento della Commissione europea non avrà impatti negativi sui conti di Telecom Italia, dal momento che il roaming mobile, ovvero quello che secondo le indiscrezioni sarà colpito da un più ampio ribasso delle tariffe, rappresenta solo l’1% del fatturato dell’operatore telefonico italiano.


La quotazione Telecom Italia, dunque, dovrebbe continuare ad essere interessante, almeno stando a quanto sostenuto dagli analisti di Ubs che, pur riducendo il target price da 1,25 a 1,20 euro, consiglia l’acquisto della azioni ribadendo rating “buy” sul titolo.

TRIMESTRALE TELECOM ITALIA GENNAIO MARZO 2011

Gli analisti ritengono che nel corso della seconda metà dell’anno l’andamento dell’attività di Tim e Wind sarà pressoché identico a quello registrato nel corso del primo semestre 2011, con Tim che mostra una certa debiolezza e Wind che, al contrario, vanta una certa solidità. Tuttavia si dovrebbe verificare una certa stabilità dei prezzi e le promozioni non dovrebbero essere eccessivamente dispendiose, contrariamente a quanto accaduto durante lo scorso anno.

Dopo queste premesse, Ubs ha fatto sapere di attendere un calo dell’11,9% dei ricavi da servizi di Tim nel secondo trimestre, un calo del 6% dei ricavi domestici e un Ebitda pari a 9,1 miliardi di euro di per l’intero anno. Per quanto riguarda l’andamento della quotazione, le stime del consensus potrebbero scendere dell’1-2% per quanto riguarda il margine operativo lordo, tuttavia l’azione al momento sconta uno scenario decisamente peggiore e che secondo Ubs riflette un calo del 25% dei ricavi o una caduta dei margini domestici dal 47% al 41%.