Dopo la presentazione del piano industriale 2013-2015 il titolo di Banco Popolare si sta facendo notare a Piazza Affari garantendo un’ottima performance agli azionisti che hanno modo di osservare un +3% in apertura.
La fiducia degli investitori nei confronti del titolo bancario è senza dubbio legata all’analisi dell’utile netto di bilancio che nel 2013 dovrebbe portarsi a 603 milioni di euro e a 930 milioni di euro nel 2015 con un fatturato complessivo di 4,1 miliardi di euro nel 2013 e 4,5 nel 2015. Il Consiglio di Amministrazione di Banco Popolare ha emanato una decisione che farà sicuramente piacere ai propri investitori, la banca infatti ha deciso di distribuire il 40% dell’utile netto di bilancio sottoforma di dividendi, non solo, ma nel piano industriale è stata espressa la volontà di portare il common equity ratio al 7,6% e questa è un’operazione utile per rientrare nelle norme stabilite da Basilea III.
Lo stesso indicatore verrà portato a 8,3% nel 2015. Secondo gli analisti di Equita, il titolo di Banco Popolare dovrebbe portarsi nei prossimi mesi a pesare 3 euro per azione ed il giudizio rimane sempre improntato sul BUY. Il tasto dolente arriva sul fronte del personale della Banca, Banco Popolare ha infatti deciso di ridurre il proprio organico di 1.120 unità e le altre risorse di personale rimaste verranno ridistribuite nei vari asset.
Al fine di garantire una maggiore efficienza e snellezza la banca, nel piano industriale, propone una fusione di 3 banche minori ovvero Popolare di Crema nella Popolare di Lodi, Efibanca diventerà Banco Popolare e Banche del Territorio e Banca Aletti entreranno in Popolare di Cremona. Verranno inoltre ceduti immobili a Banca Italease, banca di proprietà di Banca Popolare di Sondrio, per un importo di circa mezzo miliardo di euro.