Il mutuo chirografario, dunque, si basa su un semplice impegno scritto e la garanzia fornita non è la classica ipoteca, bensì altre tipologie di garanzia che variano a seconda dei casi (ad esempio garanzie cambiarie, garanzie personali, pegno sui titoli, ecc.)
Altra differenza rilevante tra il mutuo chirografario e il mutuo tradizionale riguarda i costi. I costi di accensione, in particolare, sono decisamente più contenuti nel mutuo chirografario, in quanto il notaio si trova ad attestare solo una semplice compravendita e non viene effettuata l’iscrizione di ipoteca. Al contrario, invece, in termini di tassi di interesse il mutuo tradizionale risulta più conveniente in quanto al mutuo chirografario, proprio alla luce dell’assenza di ipoteca, vengono generalmente applicati dei tassi di interesse più elevati.
Il mutuo chirografario generalmente viene richiesto per l’acquisto di beni funzionali ad un’impresa (ad esempio dei macchinari specifici destinati all’attività produttiva, sia per incrementare la produzione che per apportare delle innovazioni tecnologiche), per attuare la ristrutturazione di condomini nel caso in cui non è possibile ricorrere ad un mutuo ipotecario e per esigenze personali, in quest’ultimo caso come se si trattasse di un vero e proprio prestito personale.