Per questo è assolutamente necessario costruire un portafoglio capace di resistere a possibili terremoti. In questa tipologia di portafoglio non possono assolutamente mancare titoli legati al settore dell’energia e delle utilities, come Eni, Enel, Total e Gaz de France.
Secondo una recente indagine condotta da Merrill Lynch, infatti, in caso di crisi petrolifera i titoli di questi due settori sono tra i favoriti, insieme a quelli facenti parte del settore minerario e del settore farmaceutico, mentre sono assolutamente da evitare il settore del lusso, quello delle automobili e quello legato al turismo.
Altra incognita è l’inflazione, per questo motivo sul fronte delle obbligazioni è consigliabile aumentare man mano la quota di titoli a cedola variabile nel caso in cui l’inflazione dovesse iniziare a crescere, mentre per quanto riguarda il reddito fisso occorre non superare la scadenza dei 3-4 anni e scegliere titoli vendibili con facilità.
Per quanto riguarda la liquidità, fino a quando la Bce terrà i tassi fermi all’1% sarà difficile riuscire a strappare una valida remunerazione. La soluzione in questo caso è ancora una volta quella di puntare sui migliori conti deposito e sui Bot.