Secondo gli analisti della banca d’affari, ad influire positivamente sulla quotazione è soprattutto il quadro normativo italiano.
Le utility, infatti, mostrano un elevato potenziale di crescita e sono nelle condizioni di poter sovraperformare i target fissati dalle autorità grazie alla crescita dell’inflazione, al costo del debito sostanzialmente basso e ad un ampio potenziale di riduzione dei costi.
Per le stesse motivazioni, gli analisti si sono detti ottimisti anche su Terna, poichè ritengono che anche in questo caso non mancano le potenzialità per la creazione di un ulteriore valore rispetto al prezzo obiettivo di Morgan Stanley. Nel migliore dei casi, e cioè nel caso in cui l’inflazione fosse pari al 3% e la società operasse ulteriori investimenti per 1 miliardo di euro in attività no core, il target potrebbe arrivare a 3,9 euro per azione.
A Piazza Affari il titolo Terna segna un rialzo dell’1,20% a 3,3775 euro.