5000 nuovi esuberi in Fiat

Ieri la casa automobilistica di Torino ha detto che ci saranno altri 5000 dipendenti che andranno in cassa integrazione, secondo i sindacati i colletti bianchi saranno in cassa integrazione dal 22 al 28 Marzo e dal 5 al 11 Aprile.
Secondo Guglielmo Epifani la Fiat è più interessata a dare i dividendi che a tenere al lavoro migliaia di lavoratori, ribadisce anche che la Cgil è molto preoccupata per la situazione dello stabilimento siciliano di Termini Imerese.

La Cgil continua a ribadire che la società automobilistica non sta dando garanzie allo stabilimento Siciliano, quindi secondo Epifani dovrebbe essere il governo ad interessarsi e valutare le proposte che ci sono e proporle ai sindacati dei lavoratori.
Epifani dice anche che la situazione di Termini Imerese è una situazione pesante in assenza di una politica aziendale che si interessi di questo stabilimento.



Il segretario confederale della Cgil Susanna Camussa pensa che il governo che non cerca nessun accordo, e che non si può permettere una diminuzione dell’industria Torinese nel nostro paese, aggiunge anche secondo lei il piano Industriale della Fiat sta facendo tornare i livelli produttivi uguali a quelli antecedenti al periodo di crisi.

La Fiat dice che la chiusura degli stabilimenti è dovuta ad un forte calo degli ordini di consegna e quindi è necessario adeguare i livelli produttivi alla domanda.
Secondo il segretario provinciale della Fiom di Torino, Giorgio Ariauldo, c’è la possibilità che la cassa integrazione possa avere un enorme impennata, pensando anche che questi esuberi sono i primi di molti altri, che avverranno in futuro.

Secondo esperti ed analisti del settore ci dovrebbe essere l’assenza di incentivi statali alla azienda Torinese cosi facendo il governo Italiano darà un maggior potere di negoziazione tra la società e i sindacati, una maggiore flessibilità per l’utilizzo di licenze straordinarie.