Il tasso di interesse annuo applicato agli acquisti effettuati con le carte revolving può in alcuni casi addirittura arrivare a sfiorare il 26%, ossia il limite di soglia dell’usura. Si tratta tuttavia di casi estremi, in quanto la media si aggira intorno al 18%, in ogni caso un tasso decisamente più elevato rispetto a quello applicato a fidi e prestiti.
Come ribadiscono gli esperti, tuttavia, si tratta di strumenti molto pericolosi in quanto non solo applicano dei tassi di interesse elevati ma non consentono neanche al cliente di avere sempre a sotto controllo l’entità del debito complessivo accumulato e del rimborso dovuto. Non sono rari, quindi, i casi in cui i consumatori si sono ritrovati a dover sborsare cifre considerevoli, per questo motivo occorre utilizzare le carte revolving con la necessaria cautela o in alternativa, se non si dispone di sufficiente autocontrollo, è meglio evitare di richiederle.
Ma a quanto pare dopo il boom iniziale la pericolosità di queste carte è stata ben recepita dai consumatori. In base ad una recente indagine, infatti, nel corso del 2010 l’utilizzo delle carte revolving ha subito un netto calo rispetto agli anni passati.